Chiaramonte Gulfi
Ed eccoci arrivati al “balcone di Sicilia”! Chiaramonte Gulfi si trova in provincia di Ragusa su una collina a 668 metri sul livello del mare e il soprannome di “balcone di Sicilia” è dovuto alla sua posizione elevata ed allo splendido panorama di cui si gode trovandosi nel paese: dall’Etna alla piana di Gela, da Vittoria e Comiso nella valle dell’Ippari a Caltagirone, dai Monti Iblei agli Erei fino ad arrivare al mare.
Il nucleo abitativo originario fu fondato dai siracusani nello stesso periodo in cui fondarono Kamarina, nel VII secolo a.c.: allora il nome era Akrillai, che diventò Acrillae sotto la dominazione romana. Reperti archeologici attestano inoltre la presenza umana nel luogo fin dall’età del bronzo. Nell’827 probabilmente Acrillae fu distrutta dagli Arabi, e il nuovo centro sorse col nome di Gulfi, che in lingua araba significa terra amena.
Il borgo medievale di questa cittadina fu fondato agli inizi del secolo XIV, con il nome di Chiaramonte, che deriva da Manfredi I Chiaramonte. Durante i Vespri Siciliani la regione intera si ribellò contro la dominazione degli Angioini, e Gulfi fu rasa al suolo. Fu Manfredi Chiaramonte a rifondare la città collocandola in una zona più elevata e soprattutto più protetta e fortificata, un baglio intorno al quale furono costruite le prime abitazioni e, protetto dalle mura, un castello. Nel 1693 anche Chiaramonte fu interessata dal terribile terremoto che ne distrusse buona parte; tuttavia il nucleo medievale è ben evidente nelle numerose scalinate.
Il centro storico presenta oggi l’aspetto barocco della ricostruzione dopo il terremoto. Oltre a godere dello splendido panorama offerto da Chiaramonte Gulfi, indubbiamente vale la pena di visitare il convento dei Padri Cappuccini, fondato nel 1590, e i numerosi palazzi costruiti dalla nobiltà agricola sette-ottocentesca (Fontanazza, Rosso, Melfi, Ventura): ad esempio Palazzo Montesano con i suoi musei, in stile barocco. Interessante è anche l’Arco dell’Annunziata, che era una porta che si apriva sulle mura di cinta del paese in epoca medievale.
Delle numerose chiese, segnaliamo in particolare la Chiesa Madre, ovvero la Basilica di Santa Maria la Nova, realizzata in stile gotico nel Quattrocento e poi rimaneggiata nel Seicento in stile barocco, mentre all’interno si possono ammirare pregevoli stucchi e statue del Marabitti, oltre ad affreschi e dipinti. La Chiesa di San Vito, patrono della città, risale invece al XVII secolo ed è possibile ammirare al suo interno la statua del santo. La patrona principale è celebrata invece nel Santuario della Beata Vergine Maria di Gulfi, in onore della quale si tiene una festa nella domenica successiva a quella di Pasqua, durante la quale il pregevole simulacro in marmo della santa viene portato in processione dal Santuario alla Chiesa Madre.
La principale attività e risorsa economica di Chiaramonte è l’agricoltura: mandorle, ortaggi ed olive, dalle quali si ricava un ottimo olio che ha ottenuto la certificazione DOP: in dicembre la sagra “olio e nons’olio” dà la possibilità di assaggiare il delicato sapore di questo prodotto genuino accompagnandolo con i piatti anche più insoliti. Ottimi sono anche i vini, e se visitate Chiaramonte non dimenticate di assaggiare la carne di maiale nelle sue diverse forme e modalità di cucina: in questa cittadina la si mangia molto e la si cucina spesso!